Don’t Move, recensione: un ansiogeno e riuscito survival-thriller con qualche mancanza dal punto di vista horror (disponibile su Netflix)
Recensione e tutto quello che c’è da sapere su “Don’t Move”, il survival-thriller diretto da Adam Schindler & Brian Netto interpretato da Kelsey Asbille e Finn Wittrock e prodotto da Sam Raimi.
Disponibile su Netflix Don’t Move, il thriller interpretato da Kelsey Asbille (Wind River) e Finn Wittrock (Ratched), diretto dal duo Adam Schindler & Brian Netto (50 States of Fright) e prodotto da Sam Raimi.
Una donna in lutto che spera di trovare conforto in una foresta isolata incontra uno sconosciuto che le inietta una sostanza paralizzante. Mentre il veleno si impossessa gradualmente del suo corpo, la donna deve correre, nascondersi e lottare per la vita prima che il suo intero sistema nervoso si spenga.
Don’t Move – La recensione del film
C’è Sam Raimi dietro a questo interessante survival-thriller approdato su Netflix. Il produttore e regista diventato un punto di riferimento per il genere horror e fantasy grazie al franchise di Evil Dead e all’amata trilogia di Spider-Man, ha prodotto “Don’t Move” riunendo due registi, Adam Schindler & Brian Netto, con cui aveva già collaborato in precedenza. Raimi aveva reclutato il duo nel 2020 per la sua antologia horror televisiva 50 States of Fright, serie incentrata su singole storie ispirate a leggende e folklore dei singoli stati americani.
Schindler & Netto prima di approdare alla corte di Raimi avevano già collaborato in precedenza per il thriller-horror Delivery (2013), con la sceneggiatura scritta in tandem e la regia affidata a Netto. Quindi Netto con “Don’t Move” firma il suo secondo lungometraggio insieme all’esordiente Schindler. Il Raimi produttore difficilmente ci ha deluso, a parte qualche eccezione come l’insulso remake di Poltergeist e il recente e deludente thriller sci-fi con dinosauri 65 – Fuga dalla Terra, e anche stavolta il suo fiuto non ha sbagliato poiché “Don’t Move” è un survival-thriller costruito ad arte e con una tensione davvero ben gestita, grazie anche a scelte di casting particolarmente oculate.
Proseguiamo con una doverosa premessa: in alcuni casi “Don’t Move” viene descritto come un thriller-horror, in realtà non ci sono elementi nel film, a parte un paio di scene particolarmente forti, che possano far ascrivere il film di Schindler & Netto all’interno del genere horror. Questo va detto, non inficia affatto la validità intrinsecamente ansiogena della pellicola, ma la messa in scena allestita dal talentuoso duo di registi non eccede mai in maniera pregnante dal punto di vista della violenza grafica.
“Don’t Move” è un film che sembra volerci ricordare quanto la vita sia preziosa e del fatto che non andrebbe sprecata…mai. Un monito apprezzabile che in questo caso chiama in causa un destino a dir poco beffardo, che arriva a trasformare la giornata di una madre in lutto e aspirante suicida, in una strenua lotta per la sopravvivenza. Tutto ciò “grazie” all’intervento di un padre di famiglia e aspirante serial killer che farà cambiare prospettiva e priorità alla donna. Di fronte all’ineluttabile fine per mano di un assassino psicopatico l’istinto della donna entrerà in modalità “sopravvivenza”, trasformando il “tranquillo weekend di paura” organizzato dallo psicopatico in gita, in uno scontro all’ultimo sangue.
“Don’t Move” è un film pressoché perfetto, tutto funziona come in un meccanismo ben oliato, e anche se in taluni momenti la prevedibilità fa capolino, le performance dei due protagonisti arrivano a supporto come la ciliegina sulla torta. Ci riferiamo in special modo alla prova, in gran parte fisica, di Kelsey Asbille (Iris), mentre Finn Wittrock (Richard) aveva in precedenza già impersonato con grande efficacia uno psicopatico pluriomicida nella serie tv Ratched.
Premessa la bontà e la qualità di questa produzione di Raimi, dobbiamo anche dire che “Don’t Move” non è scevro da difetti. Il “difetto” a cui ci riferiamo, se così vogliamo definirlo, è qualcosa che riguarda principalmente il nostro gusto personale. Il thriller di Adam Schindler & Brian Netto ci è sembrato privo di quelle sporcature tipiche di un “survival” che si rispetti, quella parte propriamente horror che avrebbe dato al film una marcia in più.
Questa confezione impeccabile (voluta o meno) che rende il film altamente fruibile e “quasi” per tutti ci ha lasciato con un po’ di amaro in bocca. Da “vecchi” fruitori di pellicole similari quali siamo, al sopraggiungere dei titoli di coda ci è mancato quel guizzo brutale, quella svolta scioccante, quell’appunto “sporcatura” che rende memorabile anche un titolo non particolarmente eccelso, e “Don’t Move” non ci piove, eccelso lo è sicuramente, ma memorabile…beh questa è un’altra storia.
Curiosità
- Adam Schindler & Brian Netto dirigono “Don’t Move” da una sceneggiatura di TJ Cimfel & David White (There’s Something Wrong with the Children, Shut In, V/H/S Viral).
- Le riprese principali si sono svolte in Bulgaria da giugno a luglio del 2023.
- Il film è stato prodotto da Sam Raimi e Zainab Azizi di Raimi Productions, Capstone Studios di Christian Mercuri, Alex Lebovici di Hammerstone Studios e Sarah Sarandos.
- L’abbigliamento della protagonista presenta un’anomalia: Iris va avanti e indietro tra le scene indossando a volte scarpe da corsa a volte scarponi da trekking.
- Nella scena in cui Richard stordisce Iris con un taser attraverso la sua felpa con cappuccio e la sua maglietta c’è un’imprecisione. Un vero taser richiede il contatto con la pelle per essere efficace.
Don’t Move – La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono di Mark Korven (Cube – Il cubo, The Witch, Nell’erba alta, The Lighthouse, Black Phone, Night Swim) e Michelle Osis (Knuckleball, Bloodthirsty – Sete di sangue, La fattoria maledetta, Carved).
- La colonna sonora include il brano “You Don’t Own Me” di Deep Sea Diver & Natalie Closner.